Sentieri CAI Mugello: Romagna Toscana

Tra i sentieri CAI Mugello vi è anche una sezione dedicata alla Romagna Toscana.
La Romagna toscana è una regione storica dell’Italia. Oggi, la Romagna toscana non costituisce una regione amministrativa a sé. Una parte della Romagna Toscana si è unita alla provincia di Forlì, mentre alcuni comuni fanno parte della Toscana. Quest’ultimi comuni appartenenti alla Romagna Toscana sono Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio.

SENTIERI CAI MUGELLO

  • Sentiero 501: (Passo dell’Eremo)-M. Levante-Giogo di Corella

Descrizione percorso: Dal Passo dell’Eremo (921 m), al km 11 della Provinciale Marradi-S. Benedetto, si prende verso sud un sentiero in ripida salita che continua poi, verso est, per la cresta denominata «Lungo i Solami››, fra bosco di faggi, fino a Bocchetta Ca’ del Vento (969 m). Da qui si segue la strada di servizio del gasdotto algerino (1), la quale, costeggiando il Fosso Arnaio, raggiunge il crinale subito a est del Monte Lavane, la cui vetta è raggiungibile in pochi minuti (1241 m). Lasciata a sinistra la sommità del Lavane, si attraversa una vasta spianata e si scende verso sud, continuando lungo il tracciato del gasdotto e seguendo la panoramica cresta fra la Val di Campigno e la valle dell’Acqua Cheta per risalire al Poggio della Colletta (1147 m). Si scende poi lungo il crinale fino a una sella (m 963) poco sopra capanna Bacina dalla quale si risale al M. Terminone (1042 m). Da qui, per sentiero che risale la cresta di un contrafforte, fra boschi di faggi e si raggiunge il Giogo di Corella (1121 m).

Lunghezza: 8,9 km
Durata: 5 ore
Dislivello: 589 metri in salita e 366 metri in discesa

  • Sentiero 505: Croce di Daniele-Colla di Casaglia

Descrizione percorso:L’it. 505 inizia alle porte di Faenza e segue fino alla Colla di Casaglia. Per percorrerlo interamente occorrerebbero almeno 16 ore. Proprio per questo motivo viene descritto solo il tratto che inizia poco fuori dalla Provincia di Firenze, ovvero dal Passo di Croce Daniele.
La strada migliore per iniziare è quella che sale al crinale da S. Martino in Gattara (242 m), paese romagnolo seguendo una strada comunale oppure il sentiero CAI n. 543. La strada, diretta a Fornazzano, sale a Monte Romano. Dopo il cimitero, dal vicino bivio, si può salire al crinale o per la carrareccia che verso sinistra porta direttamente alla Chiesuola (697 m) oppure continuando per la strada che raggiunge il crinale più a nord (751 m), dopo un altro km e mezzo. Da qui, lasciata la strada diretta al vicino valico della Croce di Daniele (3), il sentiero (sinistra) porta  al Passo della Chiesuola.
Dal primo tornante della strada di Fornazzano si imbocca, di fronte, una strada che poi si trasforma in Carrareccia, che segue a lungo la sinistra del Rio Campo Dosio, passa a monte del Molino di Pedù, oltrepassa poi il Rio e, con salita più ripida, raggiunge Ca’ Pedù (456 m). Un ripido sentiero sale poi in direzione nord a Pedù (538 m) ed al crinale (738 m), a 2 km di distanza, verso sud-est, dalla Chiesuola.
Dal valico della Chiesuola (697 m) si continua verso sud-ovest (sin.) per la pista che segue il crinale. All’altezza della chiesa di Fontana Moneta, che si trova alla vostra destra, nel fondovalle (4), sale da sinistra l’it. 543 da S. Martino in Gattara, alternativo alla strada di Fornazzano. Oltrepassati i piani delle Salde e giunti ad un bivio, si sale per il sentiero di sinistra che, poco prima della cresta, si restringe bruscamente. Poco sopra le Case Orticaia si volta a destra salendo per ripido sentiero quasi alla cima di M. Gamberaldi (828 m) (6). In basso a sinistra si possono vedere la chiesa e la villa di Gamberaldi.
Lasciate a sinistra le Case Pianella, si scende poi leggermente verso ovest, si attraversa un altro spiazzo (tenendosi a destra) e si entra nel bosco. Salendo si passa da Cà Lastra (776 m) e, sempre nel bosco, oltrepassata la C. Sorbe, ci si immette in un’altra larga pista, proveniente da destra e seguita dall’it. 519.
Si prende a sinistra fra vasti querceti, su un breve tratto comune con l’it. 519 e, al bivio sopra C. Mondera, si lascia a sinistra l’it. 519 che scende a Marradi e si continua a destra, per l’ampia strada che aggira il M. Carnevale (8).
Giunti di fronte alla C. Bolano, prendere la strada che raggiunge la Statale 306 (Marradi-Palazzuolo).
Si continua a destra, lungo la Statale, per non più di 200 metri e, raggiunta la Colla di S. Lucia (710 m) si abbandona prendendo verso sud-ovest in lieve salita un largo sentiero che raggiunge la sommità di un piccolo contrafforte.
Mentre il sentiero scende nel vallone a sinistra, si continua a salire per un bel sentiero panoramico fra boschi, trascurando un sentiero che sale da destra. Incrociata un’altra pista, il sentiero volge poi di netto a sinistra, costeggia il Poggio Cavalmagra (911 m) e giunge al bivio con l’it. 529a che sale da sinistra.
Poco oltre, incrociata un’altra pista che sale da sinistra, si scende leggermente ad una selletta, di fronte alle lastronate del P. Renzuola che si aggira poi per erto sentiero, da sud.
Dal Colle della Renzuola (ricovero costruito dai cacciatori) si scende lungo grandi lastroni di arenaria per risalire poi leggermente, fra bosco, ed uscire sui prati a sud della cima del M. Prevaligo (956 m).
Lasciata a destra la pista seguita dall’it. 685 proveniente da Palazzuolo, si scende, sempre seguendo la cresta, alla grande chiesa di Lozzole (796 m).
Dalla chiesa scendono, ai lati, due mulattiere: a sinistra, quella seguita dall’it. 529 (che porta in Val di Lamone) e a destra un’altra che scende al caratteristico nucleo di Campergozzole e a Cà Danta (da dove, per comoda stradella si scende ad Acquadalto, presso Palazzuolo).
Si riprende a salire ripidamente e recandosi dove sorgeva il castello di Lozzole e poi, per esile cresta attraverso alti gradoni di arenaria, si arriva ad una zona occupata da basse faggete, nelle quali il sentiero entra, obliquando un poco a destra e giungendo, in costante direzione ovest, sotto il cíglione del Frassinello, spettacolare serie di dirupi che chiude da ovest la valletta della Fogare (a sin.).
Da sinistra sale un sentiero che dopo qualche centinaio di metri scende a destra. L’it. 505 continua invece sulla sinistra e con ripidi tornanti giunge al valico dei Ronchi di Berna (1103 m). Sulla destra, variante GEA/SOFT (più agevole) per il Passo Sambuca; di fronte, l’antica «Strada dell’Alpe›› scende alla Statale 477 e l’it. 701 della Sez. CAI di Imola sale alla sommità del M. Carzolano.
Con una secca controcurva l’it. 505 volge invece a sinistra ed esce sul Frassinello, seguendo la quale si arriva  al bivio con l’it. 531 (che scende, di fronte, in direzione dei visibili roccioni del M. Archetta).
Dal bivio l’it. 505 volge con una secca curva verso destra ed entra nelle belle faggete che coprono il crinale fra il Santerno ed il Lamone. Poco prima  di M.Faggeta(1144m) si lascia a sinistra la variante GEA/SO.F.T per Casaglia e si volge ad ovest, sempre fra alta faggeta, arrivando ad un bivio. Oltrepassata la Sorgente del Rovigo (poco sotto, a ds.) una stradella forestale scende (sempre a ds.) al vicino Rifugio Sicuteri (12).
Proseguendo a sinistra nella faggeta ci si affaccia sulla valle dell’Ensa e, toccata una radura, si scende per un ripido sentiero, fra ceduo misto, sulla statale di Palazzuolo, 200 m ca a monte della Colla di Casaglia (913 m).

Lunghezza: 24,9 km
Durata: 8-9 ore
Dislivello: 1346 metri in salita e 1025 metri in discesa

Il sentiero si sovrappone con:

  • L’anello Principale SO.F.T. si sovrappone da sopra il Passo Ronchi di Berna fino al bivio poco prima del M Faggeta. Da qui prosegue verso Casaglia.
  • Anello 16 “Nella Romagna Toscana” degli itinerari SO.F.T. si sovrappone da M. Prevalico al bivio con it. 685 dove scende al Passo.
  • Grande Circuito della Romagna – si sovrappone per un lungo tratto fino al bivio per il M. Carnevale dove questo i nerario lascia il nostro sentiero e prosegue verso Marradi sull’itinerario 519 .
  • Anello di Marradi – si sovrappone nel tratto dal bivio con l’it. 529a fino a Lozzone, dove questo prosegue sull’it. 551.
  • Sentiero 517: Marradi – M. Scarabattole – Badia del Borgo – Marradi

Descrizione percorso: L’itinerario inizia da Marradi (328 m). Dopo aver percorso un breve tratto della Provinciale per S. Benedetto e si prende a destra una stradella che subito si lascia per un erto sentiero, sempre a destra, che porta sulla vetta erbosa del M. Scarabattole (813 m).
Si volge a sinistra per stretto sentiero sul versante del Rio del Salto, in un Castagneto, scendendo in direzione di M. Rotondo (794 m).
Si risale e si taglia a sinistra a mezza costa per sentierino esposto che aggira la cima e porta nel bosco, poi per una vecchia mulattiera si giunge sui prati in declivio che sovrastano Cà Monte Rotondo (646 m).
Nella valle si vede la Badia del Borgo (428 m) che si raggiunge attraverso un Castagneto.
Da qui è possibile tornare a Marradi per strada (km 3) oppure continuando per l’intinerario 517/A che sale, sull’opposto versante, a Casa M. Gianni per scendere poi al paese seguendo, a sinistra, l’it. 521.

Lunghezza: 7,5 km
Durata: 3 ore e 30 minuti
Dislivello: 777 metri in salita e 541 metri in discesa

  • Sentiero 519: Marradi – Palazzuolo sul Senio

Descrizione percorso: Di fronte alla stazione di Marradi (330 m), si sale per una stradella asfaltata che sale in mezzo all’abitato. Si volta a sinistra salendo ad alcune villette. Bel panorama su Marradi. Di fronte all’ultima villetta la strada si interrompe e si gira a destra, costeggiando una recinzione e raggiungendo la vecchia mulattiera che univa Marradi a Palazzuolo, della quale in alcuni punti esiste ancora il lastricato.
Salendo tra il bosco e prendendo a sinistra a due successivi bivi, si esce sulla cresta del contrafforte e si continua in lieve salita, fino a un casolare abbandonato.
Si sale a sinistra e, oltrepassata una zona di ampi prati, si incrocia una strada sterrata che sale ad una cava e la si segue fino ad una pozza, dove si rientra nel bosco e, per sentiero, si sale in breve alla Ca’ del Vento (616 m), ormai in rovina; seguendo poi, in direzione nord-ovest, una lunga cresta panoramica, si raggiunge Ca’ Mondera (782 m), altro casolare settecentesco, abbastanza ben conservato, in bellissima posizione. Subito sopra ci si immette nell’it. 505 seguendolo a destra, per ampia stradella sull crinale (830 m) fra le valli del Lamone e del Senio giungendo poco dopo nei pressi di una cava di arenaria. Si lascia il sentiero 505 e si continua su nostro itinerario, che aggira la cava, scendendo verso ca’ Gruffieto.
Si risale di nuovo sul crinale nei pressi di Ca’ Collina (733 m), si arriva ad un bivio (750 m) dal quale si può continuare a destra, sul sentiero con segnavia 687, per la Badia di Susinana. A sinistra il nostro itinerario scende verso Palazzuolo, attraverso una grande dolina prativa e risalendo subito ad una selletta fra i due antistanti poggetti. Si scende poi lungo la cresta, verso ovest, passando a sinistra della Casa Campo d’Olivo (732 m) e giunti ad una sella dalla quale si dipartono vari sentieri, ci si porta sul versante del Senio, imboccando quello che inizia più a destra. Dopo una ripida discesa attraverso un maestoso castagneto, si costeggia dall’alto il Senio sempre fra vasti boschi. Attraversata un’area faunistica recintata (scalette) appaiono in basso gli impianti sportivi realizzati lungo il Senio.
Attraversando poi un interessante orto botanico si giunge ad un bivio dal quale si scende subito alla bella area attrezzata allestita dal Comune lungo la Via Fontana, accanto al fiume.
Seguendo la strada si esce subito sulla Statale di Marradi, accanto al ponte sul Senio al di là del quale inizia l’abitato di Palazzuolo (437 m).

Lunghezza: 7,5 km
Durata: 5 ore e 45 minuti
Dislivello: 854 metri in salita e 740 metri in discesa

Il sentiero di sovrappone al Grande Circuito della Romagna nel tratto della Casola Valsenio Marradi e dal bivio con l’it. 505 a sud di Ca’ Gruffieto e Marradi.

  • Sentiero 521: Crespino del Lamone-Biforco

Descrizione percorso: Da Marradi (328 m), sottopassato un arco che si trova su Via Fabbriní, si sale fra le case e poi si va, a sinistra, al ristorante «Le Colombaie». Si continua a destra per circa 150 su stradella, lungo una recinzione, poi ancora a destra passando un cancelletto di legno in ripida salita. Incrociata una carrareccia, il sentiero sale ripidamente a sinistra e attraversa una pineta, infossato a tratti in un piccolo colatoio, giungendo a Ca’ M. Gianni (572 m), vecchio edificio. A sinistra, un ripido sentiero scende alla Badia del Borgo. Attraversata un’abetaia e poi una zona prativa si continua, in lieve saliscendi, sul crinale fra il Rio del Salto ed il Fosso Valvitello, toccando i ruderi di Castelnuovo e di C. Valcroce. Ad un successivo bivio scende a destra, alla Provinciale di S. Benedetto, per Botteghette, una pista e Badia al Borgo (it. 517a).
Si continua a salire su stradella in parte lastricata, in lieve pendenza, a tratti fra bosco e a tratti su aperto crinale, oltrepassando alcune sellette. Si lascia a sinistra l’it. 583 per Pian di Sopra. Si sale fin quasi alla cima di M. Val del Calvo (851 m), dove si apre un vastissimo panorama e, dopo una leggera discesa, si giunge ad un quadrivio, dal quale si prende a destra, in lieve salita. Ad un altro bivio preceduto da un cancelletto si continua a destra e si giunge in vista dell’Eremo di Gamogna (973 m), che presto si raggiunge passando a fianco del cimitero (a sin. l’it. 521/A per Val di Noce/ Ponte della Valle) e di una fonte.
Per facile costa si risale lungo la pendice del sovrastante M.Gamogna (1013 m). Attraverso un castagneto e seguendo attentamente le indicazioni poste su un tratto franoso, si valica un ruscello e si raggiunge una selletta dalla quale si ha una bella vista verso l’Eremo.
Mantenendo la direzione (sud-ovest) si sale verso il vicino crinale dapprima ripidamente, poi con minore pendenza, e seguendo, ad un bivio, il ramo più alto, sulla destra.
Ad una svolta a destra (1002 m), presso due piccoli tralicci,appare poco sotto la Casa Canove che si raggiunge lungo una dorsale erbosa, toccando una fonte.
Dalla C. Canove (898 m) si sale per stradella al vicinissimo Passo dell’Eremo (913 m), sulla Provinciale Marradi-S. Benedetto.

Lunghezza: 11,3 km
Durata: 4 ore e 45 minuti
Dislivello: 1049 metri in salita e 460 metri in discesa

Il sentiero si sovrappone con l’Anello di Marradi per quasi l’intero percorso.

  • Sentiero 523: Campigno-Taglio della Regina-Bocchetta Ca’ del Vento

Descrizione percorso: Dalla chiesa di Campigno (616 m), si sale a sinistra, per carrareccia, alle case di Magliabecco e di Poggiolo e poi, alla C. Roncaccini (787 m). Si continua a salire verso est fra prati e roccette e si costeggia poi, volgendo a sud-est, la sommità del P. Lagacciolo (978 m), raggiungendo il Passo Valtorte (996 m). Con un tratto fra bosco si passa a nord del Poggio delle Vette (1120 m) e, scendendo leggermente tra alcune roccette, si esce sulla strada sterrata a servizio del gasdotto, in loc. Taglio della Regina (1009 m), andando a sinistra sovrapponendosi all’it. 555 si raggiunge Bocchetta Ca’ del Vento (969m).

Lunghezza: 3,9 km
Durata: 1 ora e 45 minuti
Dislivello: 487 metri in salita e 42 metri in discesa

Il sentiero si sovrappone con l’Anello di Marradi.

  • Sentiero 525: Marrani-Rocca di Castiglionchio-Biforco

Descrizione percorso: Da Marradi, costeggiando il Lamone per la Via Francini (1) si giunge alla chiesa di Cardeto (2), che si può raggiungere direttamente anche da Biforco (338 m), dalla piccola stazione ferroviaria accanto alla chiesa. Si sale per la stradella che inizia a sinistra subito al di là del ponte sulla ferrovia. Prima di Poderina (511 m), per sentiero che curva a sinistra, si raggiunge la rocca di Castiglionchio (540 m) della quale si segue (ad un bivio, tenere a ds.) la cinta, al disotto delle due torri maggiori, per sentiero fra bosco.

Per il ritorno si può seguire il percorso precedente, più facile e breve, oppure prendere verso ovest in direzione di un vicino ripetitore e da qui scendere ripidamente lungo la cresta fino ad un sottostante coltivo dal quale inizia una larga pista che porta al casolare Le Coste (496 m) ed alle case presso il ponte della ferrovia. Da qui una ampia stradella, bordata da cipressi, porta al ponte di Camurano (355 m) sulla Statale Faentina, 600 m ca a monte di Biforco.

Lunghezza: 2,6 km
Durata: 2 ore
Dislivello: 207 metri in salita e 200 metri in discesa

Descrizione percorso: Si può iniziare l’escursione a fianco del campo sportivo di Crespino (535 m), dalla S.S. 302, per il guado sul Lamone e poi per sentiero, o, più comodamente, specie in caso di piogge, attraversando il torrente nei pressi della cascata di Valbura, poco a valle della stazione, seguendo poi la strada per Pigara.
Si può anche iniziarla dal ponte che supera il Lamone presso quello della ferrovia, dal quale si va al Sacello dei 44 civili trucidati dai tedeschi nel 1944; seguendo poi la riva del torrente si rientra nel primo dei due suddetti percorsi.
Giunti comunque a Pigara (606 m), si continua in leggera salita verso nord-est, attraversando un secolare castagneto su sentiero infossato per uscire sui ripidi lastroni di arenaria che coprono le pendici nord del Poggio Valdolsera. In alcuni tratti l’erosione delle acque ha creato, sui lastroni stessi, caratteristiche ondulazioni. Costeggiato a sinistra un prato che domina la vallata, ci si immette in una ampia mulattiera, che si segue a sinistra e, prendendo ancora a sinistra ad un bivio successivo si percorre un tratto a mezzacosta, fra boschi cedui, fino a C. Pianacci di Sopra (782 m), antico e caratteristico casolare in magnifica posizione, poco a sud del M. Carnevalone.
Con una breve salita per prati, verso destra, si raggiunge la selletta sovrastante il casolare dalla quale, con una brevissima diramazione a sinistra si può, da un terrazzino naturale, godere uno stupendo panorama sulla valle del Lamone. Costeggiato un dirupo boscoso (a sin.) lungo una crestina, si scende poi leggermente a sinistra, entrando nel bosco, per un bel sentiero che a mezzacosta, toccando un piccolo ricovero, raggiunge la sella di Poggio Muschieto (762 m). Ampio panorama.
Da qui si può scegliere, per un tratto successivo, fra due percorsi: il primo più agevole, ma meno panoramico, che scende a risvolte, verso sinistra, nel bosco che copre la pendice nord; il secondo più ripido, per uno stretto sentiero che segue la esatta cresta del contrafforte, con magnifici panorami su entrambi i versanti.
Dopo la ricongiunzione dei due percorsi si continua a scendere seguendo la cresta. Bel panorama, di fronte, su Biforco e su Marradi; a sinistra, il colle di Castiglionchio, con i ruderi del castello (v. it. 525).
Attraversata una bella pineta si volge a destra per un sentiero che porta su una stradella sterrata (attenzione qui, per chi compie il percorso inverso, a salire a destra per lo stretto sentierino, poco evidente al suo inizio, prima di un casolare) che si segue a sinistra; si traversa il ponte sul Rio Campigno, proprio alla sua confluenza nel Lamone, e si esce sulla Statale Faentina, a Biforco.

Lunghezza: 7,2 km
Durata: 5 ore
Dislivello: 668 metri in salita e 470 metri in discesa

  • Sentiero 547: Crespino-Itinerario 505

Descrizione percorso: Da Crespino prendere la strada Statale verso Casaglia. Quasi in corrispondenza del cippo km 53+900 salire per un sentiero pietroso che esce su un tratto di prato. Continuare a salire fino a quando non si vede un’alta croce di ferro. Proseguire verso nord-ovest lasciando a sinistra il raccordo GEA/SO.F.T. che scende a Casaglia.

Lunghezza: 7,1 km
Durata: 3 ore
Dislivello: 687 metri in salita e 411 metri in discesa

Il sentiero si sovrappone con l’anello principale dei sentieri SO.F.T dal Monte Faggeta a bivio che va verso Casaglia.

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