Cosa vedere a Marradi? Sono numerose le attrattive da visitare in questo comune al confine con la Romagna. In questa terra nacque ed ha vissuto il famoso poeta Dino Campana, ed in sua memoria è stato realizzato un museo. Da visitare anche importanti e splendide ville. Continua a leggere l’articolo per scoprire cosa vedere a Marradi.
Palazzo Torriani
Palazzo Torriani fu costruito alla fine del XVI secolo su volere della famiglia Razzi, sopra i resti di una torre preromana. Purtroppo però la famiglia si rese conto che la costruzione superava di molti soldi le loro possibilità e così venne acquistato dalla famiglia Torriani. I lavori al palazzo terminarono nella seconda metà del 1600.Sul portone d’ingresso è presente lo stemma della famiglia in pietra arenaria. E’ composto da una torre con due leoni. All’interno del palazzo ci sono delle decorazioni di Galileo Chini, una tela a soffitto di Silvestro Lega e oggetti d’arredo preziosi. Particolarmente interessante è la collezione di orologi sparsa per tutto il palazzo.Durante la Seconda Guerra Mondiale il Palazzo fu danneggiato e derubato di oggetti preziosi. La famiglia ha finanziato un lungo restauro per riportare Palazzo Torriani al massimo splendore. La famiglia Torriani risiede ancora oggi all’interno del palazzo che è stato trasformato in un bellissimo B&B a 5 stelle.
Teatro degli Animosi
Il teatro degli Animosi fu costruito nel 1792 su commissione dell’Accademia degli Animosi. Non si sa di preciso chi sia stato l’architetto che ha progettato il Teatro, ma si presuppone che sia stato lo stesso che ha realizzato il Teatro Niccolini di Firenze. In occasione del Centenario, fu posizionata una lapide con i nomi dei fondatori dell’Accademia degli Animosi. Tutt’oggi è possibile ammirarla. Nel 1900 l’Accademia ritenne opportuno restaurare il teatro, in particolare di realizzare l’allaccio elettrico al suo interno. Nel 1938 il Teatro fu acquistato dal Dopolavoro Ferroviario perché l’Accademia si sciolse. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Teatro subì numerosi danni a livello strutturale. Vennero fatti dei lavori per garantirne le funzionalità. Il teatro rimase attivo fino al 1970. In questo anno Teatro degli Animosi passò al Comune. Per questioni di sicurezza il teatro fu chiuso fino al 1990. Durante questi 20 anni il teatro fu completamente ristrutturato e messo in sicurezza secondo il progetto dell’ingegnere Domenico Naldoni. Fu inserito all’interno del progetto regionale FIO per i teatri. Da allora il teatro è diventato luogo di numerose iniziative. Dal 2015 è stato dato in gestione alla compagnia teatrale di Marradi “Compagnia per non perdere d’inedia”.
Palazzo Comunale
Su Palazzo Comunale non abbiamo molte testimonianze. Alcuni documenti ci fanno capire che probabilmente fu costruito agli inizi del 1400, in occasione della conquista fiorentina e dell’instaurazione del Capitano. Verso la fine del Settecento il palazzo era mal ridotto e così si decise di ristrutturarlo completamente. Durante i lavori vennero fatte delle modifiche strutturali. Il portico venne ampliato da cinque a sette arcate e l’ingresso venne spostato fino a raggiungere la posizione attuale. Alla fine del 1776 fu inaugurato il nuovo orologio da torre costruito dall’orologiaio fiorentino Giuseppe Bagiacchi. Nel 1919 Marradi venne colpita da un forte terremoto e il palazzo subì danni strutturali. Fu necessario un intervento di consolidamento. Attualmente il palazzo è sede del Comune di Marradi.
Palazzo Fabroni
Palazzo Fabroni è situato in Piazza Scalelle. Si tratta di un elegante edificio del Cinquecento ma venne modificato nel Seicento. Nel 1777 i fratelli Fabroni decisero di sopraelevare il palazzo. In un anno riuscirono a terminare i lavori e a rendere di nuovo abitabile il palazzo. Probabilmente fu in questa occasione che vennero dipinti e decorati a stucco i soffitti dei locali dove adesso c’è il Bar Bianco.
Chiesa del Suffragio
La chiesa del suffragio è situata al lato di Palazzo Fabroni e si caratterizza per la sua semplicità. La facciata si compone di un timpano (allude al gusto settecentesco per la linea curva), un finestrone e un portale d’ingresso in pietra serena. Sulla facciata sinistra della chiesa, protetta da una grata di ferro, sono presenti il nome e lo stemma della persona che commissionò la costruzione di questa chiesetta: Alessandro Bandini. La chiesa venne inaugurata nel 1732. Successivamente la chiesa passò al Comune di Marradi, il quale aveva l’obbligo di tenerla sempre aperta al pubblico. Nel 1877 venne acquistata dalla Confraternita della Misericordia. Ancora oggi è gestita da loro. Vi è una netta differenza tra l’interno e l’esterno. Il primo, a differenze dell’esterno, è colorato ed esuberante. E’ molto presente la linea curva, che riesce a creare spazi illusori.
Chiesa di San Lorenzo
La chiesa di San Lorenzo è di origine romanica. L’edificio attuale è stato ricostruito nel 1785 seguendo uno stile neoclassico. La chiesa è costituita da una facciata a campana sulla quale si trovano delle lesene. L’interno, ad una sola navata, presenta sulle pareti due altari in stucco con colonne sormontate da capitelli ionici. Al suo interno si possono ammirare tre dipinti su tavola attribuiti al Maestro di Marradi: San Giovanni Evangelista, San Lorenzo, Madonna col Bambino.
Museo Dino Campana
Dino Campana, poeta italiano, nacque a Marradi nel 1885. Nel 1913 consegnò un manoscritto dal titolo “Il più lungo giorno” ad Ardengo Soffici e a Giovanni Papini direttori della rivista “Lacerba”. Il manoscritto non viene preso in considerazione e viene perduto. Verrà ritrovato solo sessant’anni dopo con la morte di Soffici tra le sue carte personali. L’anno successivo Dino Campana iniziò a riscrivere il manoscritto che venne pubblicato nel 1914 con il titolo di Canti Orfici. Si trattava di un’edizione piena di errori e che non ebbe alcun successo. Nel 1818 Dino Campana fu ricoverano in un manicomio. Nel 1928 la casa editrice Vallecchi fece uscire una seconda edizione dei Canti Orfici senza nessuna autorizzazione del poeta in quanto ritenuto incapace di intendere e di volere. Dino Campana rimase in manicomio fino alla sua morte, avvenuta nel 1932. Nel 1989 è nata un’associazione culturale con lo scopo di costruire un centro di documentazione sulla vita e l’opera di Dino Campana, di svolgere attività editoriale, di gestire manifestazioni campaniane e culturali varie (conferenze, convegni, ecc.). E’ nato così il Museo Dino Campana che attualmente ospita le le varie edizioni dei Canti Orfici, le opere librarie monografiche sulla vita e sulla poesia di Dino Campana, tesi di laurea, riviste e giornali con prime pubblicazioni di testi campaniani e primi contributi critici, i documenti dell’archivio comunale di Marradi, materiale iconografico. E’ stato allestito anche il museo di Arte Contemporanea “ Artisti per Dino Campana” che raccoglie opere pittoriche e scultoree ispirate ai testi campaniani.
Rocca di Castiglionchio
La Rocca di Castellonchio, antica fortificazione, fu costruita nel VI secolo. E’ uno dei monumenti più belli del panorama di Marradi e domina tutta la valle del Lamone. Anticamente la rocca veniva chiamata Castrum Leonis e tutt’oggi viene chiamata popolarmente Castellone. In alcuni documenti del 1123 si dice che il castello apparteneva ai Pagani, una famiglia della Valle del Senio. Venne distrutto dai faentini, i quali erano in lotta con i Pagani. Successivamente il Castello venne ricostruito e messo sotto la protezione della Repubblica di Firenze. A causa di un terremoto che colpì Marradi nel 1279, il Castello subì numerosi danni. La Rocca di Castellonchio durante i secoli è stata più volte invasa e addesiata. Quando Cosimo de’ Medici venne eletto duca, concesse alla famiglia Fabroni di Marradi il controllo della Rocca. Successivamente però fu privata di armi per impedire che se ne servissero i nemici dei Medici. Il tempo e i terremoti che si sono susseguiti negli anni hanno trasformato la Rocca di Castellonchio in una rovina. Nel 2001 sono stati fatti dei lavori di restauro per impedire il crollo della Rocca. Purtroppo però i finanziamenti non sono stati sufficienti per intervenire su tutte le parti del Castello. Infatti un pezzo di muraglia è caduta.
Eremo di Gamogna
L’Eremo di Gamogna è un antico complesso monastico. Fu fondato da San Pier Damiani nel 1053 ed è stato dedicato a San Barnaba. Nel 1532 fu chiuso per mancanza di monaci e fu trasformato in chiesa parrocchiale. Nel 1866 venne incorporata nella diocesi di Modigliana. A causa dello spopolamento delle campagne avvenuto nel secondo dopoguerra, l’eremo di Gamogna cadde in rovina. Solo nel 1991 iniziarono dei lavori di restauro grazie all’appoggio del sacerdote Antonio Samorì e di numerosi volontari. L’Eremo presenta una struttura romanica con una facciata a campana, un’abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre d’ardesia e un campanile a vela.Del complesso originario rimangono il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla. Oggi l’Eremo di Gamogna è gestito dalla Fraternità Monastica di Gerusalemme.